I PIEDI COME VIA DI CURA: COME FUNZIONA DAVVERO LA RIFLESSOLOGIA DEL PIEDE - PARTE 1

La Riflessologia Plantare rientra nell'ampia categoria della Medicina Empirica.

Empirico è tutto ciò che si è scoperto basandosi sull'esperienza protratta nel tempo, in particolare quella derivante dalla pratica attraverso l'azione e quindi anche con il massaggio.
Lo stesso metodo scientifico, e le dottrine da esso sistematicizzate e derivate, sono nate inizialmente dall'empirismo.
Le Riflessologie sono la proiezione completa di tutto il corpo su una piccola parte dello stesso.
Ci sono diversi tipi di Riflessologie. Riflessologia della mano, del piede, dell'orecchio = auricoloterapia, dell'occhio = iridologia, del viso ecc...)
La Riflessologia dei Plantare o del Piede o meglio, dei Piedi, proietta in essi e su di essi tutto il nostro corpo, specificandolo in zone e aree ben definite.
Divide anatomicamente il piede in tre parti: una alta, una centrale e una bassa.

La parte alta include le cinque dita dalla punta fino all'inizio delle teste dei metatarsi, incluse le relative mini-articolazioni prima falange- seconda falange (presenti in tutte e 5 le dita) e seconda falange-terza falange (presenti in tutte le dita tranne l'alluce o primo dito).
Questa parte corrisponde alla nostra testa, alle sue funzioni sensoriali (principalmente vista, udito, olfatto e gusto, i cui relativi organi sono collocati nella testa), agli aspetti emotivi, alle 7 vertebre cervicali, all'apparato neurologico ed endocrino centrali (cervello, sistema nervoso centrale, ipofisi e ipotalamo).

La parte centrale include le 5 ossa lunghe dei metatarsi e le relative teste o capi ossei.
Corrisponde all'area del nostro corpo che va dalle spalle e dal torace fino all'addome.
Include la maggior parte degli organi, visceri e dei relativi apparati fondamentali per la nostra vita (polmoni, cuore, fegato, stomaco intestino tenue, grosso intestino, reni, milza, pancreas).

La parte bassa include tutto il gruppo delle ossa del Tarso, dall'articolazione di Lisfranc (che divide il Tarso dai 5 metatarsi) fino al calcagno. Osso fondamentale questo per il concetto stesso di uomo o donna e di postura. Senza quest'osso non potremmo camminare costantemente in stazione eretta, quindi bipede e differenziarci così dagli altri mammiferi terrestri (tutti quadrupedi) la cui colonna vertebrale è parallela al terreno (la nostra è perpendicolare).
Le altre ossa del Tarso sono primo cuneiforme, secondo cuneiforme, terzo cuneiforme, cuboide e scafoide o navicolare (viene anche chiamato così sia perché ricorda la forma di una nave sia per differenziarlo dall'omonimo osso del gruppo del carpo, nella mano) e l'astragalo.
Questa parte corrisponde all'area del bacino, delle anche e degli arti inferiori. Comprende apparati fondamentali come quello urogenitale riproduttivo con i relativi organi sessuali maschili o femminili e le aree riflesse escretrici del grosso intestino (retto e ano).

COME AGISCE IL RIFLESSOLOGO NEL SUO MASSAGGIO?
Dopo aver chiesto delle informazioni di anamnesi al suo cliente, lo fa sdraiare sul lettino in posizione supina (a pancia in su) chiedendogli di scoprire solamente piedi e gambe fino al ginocchio compreso. Osserva i piedi e il corpo del massaggiato e in base ai segni che vede sulle gambe e sui piedi (ad esempio callosità, gonfiori, colori, odori, rughe, solchi, rigidità o lassità articolari, iper-tonicità o iper-atonicità muscolari ecc...) agisce col massaggio aiutando a ristabilire un equilibrio complessivo, dove si può, organicamente (tranne casi in cui organi o apparati siano pesantemente lesionati o deficitari, qui il massaggio è un ottimo supporto a eventuali cure mediche invasive), sempre, a livello sensoriale, psicologico ed emotivo.
Questo perché il massaggio ai piedi o alle gambe stimola il sistema nervoso periferico. Questo "messaggio" o "messaggi" generati col massaggio manuale, arrivano tramite sistema nervoso periferico fino al cervello (sistema nervoso centrale). Il cervello filtra in tempi più o meno rapidi questi messaggi (spesso anche nei giorni successivi al massaggio) e li rindirizza sulle aree del corpo (organi, visceri, muscolature, articolazioni ecc...) corrispondenti a quelle massaggiate sui piedi e sulle gambe (per un motivo di conduzione elettrica, neurologica e sensoriale). Gli effetti principali che il massaggio genera sono il rilascio di tensioni nel corpo dovute a disturbi specifici e/o uno stato generale di rilassatezza utile a prevenire futuri disturbi di corpo e mente. A volte, in caso di disturbi cronici o protratti nel tempo, il massaggio può generare la cosiddetta "crisi di guarigione". Per qualche giorno i sintomi dolorosi possono aumentare per poi tendenzialmente scomparire non ripresentandosi più. In questi casi bisogna solo "tenere duro" senza spaventarsi per qualche giorno, dare tempo al proprio corpo di riequilibrarsi e poi finalmente godere dei benefici del massaggio podalico.

ESEMPIO PRATICO:
Vediamo un esempio pratico che aiuta a comprendere meglio come la Riflessologia Plantare può aiutarci per la nostra salute e benessere generale:
L'arco plantare del nostro piede, costituito da differenti ossa tenute assieme tra loro da tendini e legamenti, è la proiezione sul piede della nostra colonna vertebrale.
La sua forma, ben visibile nella parte mediale interna del piede, è rappresentativa della forma della nostra colonna vertebrale. Se il nostro arco plantare è cavo o tendente al cavo (cioè tende ad avere una forma più o meno concava rispetto all'appoggio con il suolo), la nostra colonna avrà delle curve di lordosi cervicale e lombare e di cifosi dorsale e sacrale più accentuate (più concave o più convesse in base al punto di osservazione). Se l'arco è invece piatto o tendente al piattismo nell'appoggio con il suolo, le curve della nostra schiena appariranno più "rettilineizzate" rispetto al normale stato fisiologico (quindi meno concave o meno convesse).
Cosa comporta questa differenza dell'arco plantare in noi?
Parlando oggi solo di aspetti fisici e organici e tralasciando per il momento quelli, non meno importanti, psicologici e comportamentali, un piede piatto anche se ha intrinsecamente una struttura compatta, può comportare una minore elasticità della nostra colonna vertebrale nel sopportare, gestire e scaricare gli urti causati dalla camminata, dai salti, dall'attività sportiva e in generale da tutti i momenti in cui i nostri piedi appoggiano a terra.
Le muscolature di questo tipo di piede, in particolare nella regione della fascia plantare, possono spesso apparire dure e contratte. Poiché i muscoli attraverso i tendini si attaccano alle ossa e in parte le mobilitano, muscoli contratti e tendini di conseguenza tesi possono causare un disequilibrio alle articolazioni ossee e di conseguenza dolore alla schiena.
Un piede con arco plantare cavo ha una struttura intrinsecamente meno compatta e può soffrire al contrario del piede piatto di un eccessiva flessibilità ed elasticità della colonna vertebrale, soprattutto se presenta muscolature e strutture tendine più atoniche o lasse. La colonna vertebrale relativa potrebbe accusare dolore da cedimento o compressione in diversi punti del rachide.

Il ruolo del massaggiatore in Riflessologia Plantare in questi 2 differenti casi è quello di aiutare con il massaggio sulle muscolature dei piedi (ma non solo) ad ammorbirle se rigide o a tonificarle se lasse. Di riflesso e con differenti tempistiche, le muscolature della schiena si rilasseranno oppure si tonificheranno, mobilitando e "liberando" la colonna vertebrale da una rigidità oppure sostenendola e rinforzandola da un cedimento.

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