CELIACHIA COME RICONOSCERLA

CELIACHIA E SENSIBILITÀ AL GLUTINE: COME RICONOSCERLE?

Il glutine è un complesso proteico presente in molti cereali, come orzo, frumento e segale. A seguito dell’assunzione di glutine, può svilupparsi un’infiammazione intestinale che può essere definita in due modalità ben distinte: La celiachia (o malattia celiaca) e la sensibilità al glutine non celiaca. La celiachia è una malattia cronica su base autoimmune dell'intestino tenue, che interessa soggetti geneticamente predisposti di tutte le fasce di età e scatena una risposta immunitaria a livello intestinale con produzione massiccia di anticorpi, determinando una progressiva distruzione dei villi intestinali e conseguente malassorbimento. 

La sensibilità al glutine non celiaca, invece, è un disturbo di recente introduzione utilizzato per identificare tutti quei casi in cui un paziente manifesta sintomi caratteristici della malattia celiaca pur non essendone affetto, e trae beneficio da una dieta priva di glutine, nonostante dagli accertamenti medici sia possibile escludere la presenza di celiachia o di allergia al grano.

I sintomi più comuni che possiamo riscontrare tra le persone affette da celiachia o da sensibilità al glutine non celiaca sono: dolori addominali, diarrea e/o costipazione cronica, ritardo nella crescita nei bambini, anemia, stanchezza psicofisica. Vi sono poi altri “campanelli d’allarme” da non sottovalutare, come afte in bocca, debolezza muscolare, alopecia, anemia ferropriva, osteopenia e/o osteoporosi, infertilità, poliabortività è storie di infertilità. Recenti studi hanno dimostrato come la sensibilità al glutine possa essere considerata anche una malattia multifattoriale, innescata in un soggetto predisposto anche da fattori ambientali (per esempio le infezioni gastroenteriche, o la gravidanza)
o da altre patologie autoimmuni che si associano alla celiachia, come il diabete mellito di tipo 1, la tiroidite autoimmune, l’artrite reumatoide, e sindromi genetiche come la sindrome di Down e quella di Turner.

Attenzione! Non sempre il paziente adulto è sintomatico. Infatti possiamo avere dei soggetti celiaci che non manifestano disordini intestinali, così come possiamo riscontrare sintomi suggestivi di celiachia nonostante sia stata esclusa la presenza della malattia. Risulta quindi di fondamentale importanza dimostrarne l’esistenza tramite specifici test poiché per poter parlare di celiachia NON basta la presenza di sintomi fortemente suggestivi ma è necessaria la certezza della diagnosi.

È fondamentale che l’intestino e la mucosa del paziente celiaco o del paziente sensibile al glutine ritrovino la loro funzionalità originale. Per questo motivo e per ridurre i sintomi, anche invalidanti, il paziente deve seguire una dieta priva di glutine avvalendosi dell’aiuto di un professionista del settore che possa indirizzarlo verso una dieta corretta e che possa portarlo a tenere sotto controllo la sintomatologia.

 

 

Dott. Paolo Bassi

Biologo Nutrizionista

Consulente Alimentare

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